Tag: #cucina di Liguria

Salsa di noci

Salsa di noci

La salsa di noci, tipico condimento della cucina tradizionale ligure, è deliziosa, e caratterizzata da un gusto leggermente dolce. La salsa di noci offre diversi benefici nutrizionali dovuti alla ricchezza di  sostanze nutrienti essenziali che caratterizzano le noci. Sono infatti una fonte concentrata di grassi 

Zuppa di Ceci novembrina

Zuppa di Ceci novembrina

la zuppa novembrina a Genova è una ricetta ‘di magro’, cioè senza carne, comunque molto saporita per la presenza dei funghi secchi, anche chiamata zuppa dei morti.

Panissa Ligure con la farina di ceci

Panissa Ligure con la farina di ceci

Nei giorni scorsi cercavo in rosticceria la panissa Ligure con la farina di ceci, quella tipica delle vecchie trattorie di Liguria

panissa Ligure con la farina di ceci

La panissa ligure con la farina di ceci, proprio quella che da bambina acquistavo in gialle formelle tonde.

Ricordo a Diano, in via A. Doria, due signore piccine piccine soprannominate da mia nonna “le Censine”, la vendevano, ancora tiepida, rifasciata nella carta paglia marrone..

era un classico cibo povero accessibile ad un prezzo politico..

ora non è più così, e trovare la panissa senza difficoltà e, soprattutto, ad un prezzo ragionevole, è sempre più difficoltoso…

e allora, grazie al solito vecchio libro di ricette liguri, ho deciso di acquistare la farina di ceci e di cimentarmi  nella cottura…..

il paiolo di rame per la cottura della panissaVisto che il procedimento in cottura è simile a quello della polenta, ho provato a cucinare la panissa nel paiolo di rame ed ad utilizzare il mescolatore elettrico per girarla ed evitare così grumi e fatica… 

INGREDIENTI:

  • 500 gr di farina di ceci,
  • 2 litri di acqua,
  • un pizzico di sale,
  • olio EVO 

PREPARAZIONE:

panissa Ligure con la farina di ceci

Mettere nel paiolo l’acqua a scaldarsi. Quando sarà tiepida, versate a pioggia la farina di ceci,mescolando con la frusta, fino ad averla stemperata bene, in modo da non formare grumi.

Unire poi il sale e mettere al fuoco continuando a mescolare come fosse una polenta. A questo punto ho messo in azione la pala elettrica che ha iniziato a mescolare al mio posto…

La cottura richiede circa 45 minuti e deve continuare finché la panissa non si sarà rassodata abbastanza e comincerà a staccarsi dalle pareti della casseruola.

A questo punto spegnete il fuoco e versarla negli stampi. Per l’uso è ottima una pirofila di vetro, oppure, come facevano le Censine, i piatti fondi da cucina.

Lasciare poi raffreddare per solidificare anche per tutta la notte.

panissa Ligure con la farina di ceci


panissa Ligure con la farina di ceciIN INSALATA: semplice, gustosa e perfetta per un aperitivo…servirla tiepida, tagliata a cubetti e condita con rosmarino fresco, pepe e olio E.V.O.

 

FRITTA:

Tagliate la panissa ligure con farina di ceci, solidificata in  formelle a fettine formando dei foglietti o dei bastoncini e friggere in olio oppure grigliate in forno. Salare e servire caldissima.

ALL’USO d’ONEGLIA(dal ricettario dell’Olio Carli e come piace da matti a mio papà)

Fate soffriggere una cipolla in un tegame antiaderente, unire la panissa tagliata a dadini e fatela rosolare prima di servire tiepida.

 

panissa ligure ctagliata a cubetti

Carciofi ripieni alla ligure

Carciofi ripieni alla ligure

Primi giorni di maggio.. è il periodo di preparare i Carciofi ripieni alla ligure, in quanto, finalmente, si riescono a trovare i carciofi di Albenga DOC in vendita ad un prezzo appetibile… avete mai provato questa antica ricetta della tradizione contadina ligure? Vi descrivo di 

Involtini di verza alla ligure anche detti “Preti ripieni”

Involtini di verza alla ligure anche detti “Preti ripieni”

Vi racconto qui come cucinare gli involtini di verza, a casa mia anche detti preti……ma non chiedetemi perché si chiamano così, con un nome un pò dissacrante… si si proprio “preti”, e per di più, ripieni! Dalle mie parti i liguri in cucina hanno un 

Condiglione alla ligure, il Cundiyun

Condiglione alla ligure, il Cundiyun

Salade Nicoise

Ieri ho preparato un’insalata fresca e mista che nella zona del ponente della Liguria viene chiamata Condiyun, “Condiglione”, “Salade Nicoise” nella zona di Nizza.

Ogni famiglia di liguria conserva una personale variazione del condiglione alla ligure, a seconda della tradizione di famiglia e della stagione….
in estate il Condiglione si prepara utilizzando i gustosi pomodori maturi e le rinomate “trombette” che si possono trovare sui banchi dei mercati rionali o, per i più fortunati, negli orti di campagna.
La “trombetta” è una particolare varietà di zucca della specie cucurbita moscata, tipica della piana di Albenga e, in generale, della Liguria di ponente.
La trombetta, che deve il suo nome alla particolare e caratteristica forma, ha un sapore dolce e delizioso, di gran lunga superiore a quello delle zucchine comuni. 

I semi sono tutti concentrati nel rigonfiamento finale, quindi la quasi totalità è costituita da una polpa compatta e soda, di primissima qualità, ottima cotta al vapore e poi servita in insalata.

Salade Nicoise
Ingredienti 

per preparare questo delizioso “Condiglione alla ligure”:

  • pomodori possibilmente della varietà “cuore di bue” 
  • un peperone verde 
  • 500 gr di trombette lessate 
  • 500 gr di fagiolini lessati 
  • 3 patate lessate 
  • 300 gr tonno 
  • due mozzarelle di bufala 
  • 4 uova sode 
  • una manciata di capperi sottto aceto 
  • una manciata di olive taggiasche in salamoia 
  • qualche filetto di acciuga sott’olio 
  • una cipolla di Tropea 
  • origano 
  • basilico 
  • sale 
  • olio evo

PROCEDIMENTO

Tagliare tutti gli ingredienti e disporli in un grande piatto da portata.

Condire con olio evo, sale e abbondante basilico spezzettato con le dita. 

Servire a temperatura ambiente, non troppo freddo altrimenti è difficile assaporare tutti gli aromi…


#salade nicoise


#salade nicoise

Acciughe impanate e fritte

Acciughe impanate e fritte

acciughe impanate e fritte…..friggiamo? Acciughe imparate e fritte…finalmente oggi ho avuto il coraggio di trovare la pazienza e farlo… si, mi sono messa di buona lena ed ho impanato e fritto ben un chilo e mezzo di acciughe…avete idea quante sono??? ma poi, quando sono 

Stoccafisso lesso alla ligure

Stoccafisso lesso alla ligure

A Genova e dintorni il venerdì si prepara lo Stoccafisso lesso alla ligure in quanto in questo giorno nei negozi specializzati del cento storico oppure nelle pescherie, si trova quello già ammollato al punto giusto.. Lo stoccafisso lesso alla ligure è un piatto di facile 

Calamari ripieni ai carciofi di Sanremo

Calamari ripieni ai carciofi di Sanremo

Calamari ripieni ai carciofi di Sanremo

Calamari o totani??? innanzitutto, prima di far la spesa, se non vi sentite abbastanza ferrate  in materia, potreste dare una lettura a questo interessante sito dove vengono evidenziate le principali differenze tra i due cefalopodi..
Lo scorso sabato mentre io ero a lavorare, Anto mi ha pensato acquistando un chilo di calamari freschi e piccolini, davvero tenerissimi! che gran piacere, e solo per me, visto che in casa nessuno li ama e li mangio sempre solo io! 
Naturalmente la spesa mi ha riempito di gioia, che è aumentata quando ho realizzato che sarebbero venuti a pranzo Francesca e Alberto, e che in frigo avevo ancora un paio di carciofi coltivati dallo zio Enzo nella campagna di Sanremo…ecco quindi la golosa illuminazione…. perché non cucinare i calamari ripieni ai carciofi, come faceva la mia mitica zia Valeria, più volte nominata nelle mie ricette?..detto fatto… rapidissimo controllo degli ingredienti…e…..incominciamo….. 

Calamari ripieni ai carciofi di Sanremo

INGREDIENTI 

  • 800 gr di calamari puliti
  • due carciofi liguri
  • un panino raffermo sminuzzato e  bagnato nel latte
  • un uovo
  • parmigiano reggiano grattugiato 
  • alcuni rametti di maggiorana
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • uno spicchio d’aglio
  • uno scalogno
  • sale 
  • pepe 
  • olio evo

PREPARAZIONE:

Calamari ripieni ai carciofi di SanremoMondate i carciofi, affettateli finemente e lasciateli a bagno in acqua e aceto.
Nel frattempo affettate lo scalogno e fatelo appassire in padella con poco olio evo.
Scolate i carciofi, uniteli allo scalogno e fateli stufare per alcuni minuti finché non diventano morbidi.
 #Calamari ripieni #carciofi di Sanremo
In una terrina mescolate:
-il pane strizzato e sminuzzato, 
-le foglioline di maggiorana,
-il formaggio, 
-i carciofi stufati e raffreddati, 
-mezzo spicchio d’aglio schiacciato, 
-pinne e tentacoli dei molluschi ridotte a piccoli pezzi con il coltello, 
-sale,
Calamari ripieni ai carciofi di Sanremo
-pepe,
-uovo. 
 
Mescolate con cura fino ad ottenere un ripieno omogeneo e morbido.
A questo punto incominciate a riempire le sacche dei calamari che devono essere ben pulite e asciutte.

Potete eseguire l’operazione aiutandovi con una palettina e senza esagerare nel riempimento altrimenti il ripieno durante la cottura uscirà.
Terminate chiudendo la sacca con uno stuzzicadenti che eliminerete a fine cottura prima di impiattare.
#Calamari ripieni ai carciofi di SanremoEssendomi avanzato un po di ripieno, ho terminato creando alcune polpettine da servire insieme ai calamari.
 

COTTURA

In una casseruola fate scaldare un filo di olio evo ed aggiungete l’aglio avanzato. Adagiare i calamari ripieni ai carciofi e farli rosolare delicatamente su entrambi i lati. 
#Calamari ripieni ai carciofi di SanremoConsiderate una cottura breve, non più di 30 minuti in quanto i calamari hanno la carne del mantello piuttosto tenera.

Inumiditeli durante la cottura utilizzando mezzo bicchiere di vino bianco secco.

Solo a cottura quasi ultimata dei calamari ripieni ai carciofi
#Calamari ripieni ai carciofi di Sanremounite le polpettine affinché non si spappolino.

Lasciare intiepidire, togliere gli stecchini e servire….

Per il risultato?? chiedete a Francesca e Alberto!!

 
#Calamari ripieni ai carciofi di Sanremo
Primo Maggio: Fave e salame

Primo Maggio: Fave e salame

Fave e salame per le feste di primavera Fave e salame, sono un accoppiata golosa e, in Liguria, rappresenta il menù delle gite in campagna, dei picnic sui prati durante i primi giorni tiepidi di primavera trascorsi in compagnia, felicemente all’aperto. Per fave e salame, 

Bugie di Carnevale (Crostoli)

Bugie di Carnevale (Crostoli)

Eccole, buone e croccanti, dolci quanto basta e con una fragranza fruttata di limone… le BUGIE di Carnevale, che nella Liguria di Ponente sono anche chiamate CROSTOLI! Quest’anno, per Carnevale, Alberto mi ha chiesto di assaggiare le bugie come preparavano a me da bambina… erano 

Cima alla Ligure

Cima alla Ligure

lentezza e passione per la cima alla ligureCima alla Ligure

Ieri pomeriggio, passando davanti alla macelleria Radice, lo storico macellaio di Cogoleto, non ho resistito: ho preso il taglio di carne giusto per preparare la Cima alla Ligure. È uno di quei piatti che profuma di tradizione di famiglia, lo stesso che Fabrizio De André ha reso poetico in A Cimma (dall’album Le Nuvole, 1990), cantando in genovese i gesti quasi magici di chi lo prepara.”


Çê serèn, tæra scùa

carne tennia no fâte neigra
no tornâ dùa…
Bell’oëgê straponta de tutto bon
primma de battezâlu ‘nto preboggion
con dui agoggioin drïto in punta de pê
da sorvia in zù fïto ti â ponziggiæ.. »

» Cielo sereno terra scura

carne tenera non diventare nera
non farti dura…
Bel guanciale materasso di ogni ben di Dio
prima di battezzarla nelle erbe aromatiche
con due grossi aghi dritto in punta di piedi
da sopra a sotto svelto la pungerai »


INGREDIENTI 

per il ripieno della Cima alla Ligure:

  • un taglio di pancia di vitello piegata e cucita in modo da formare una tasca di circa 800 gr di peso
  • 200 gr di animelle cervella, laccetti, filoni
  • 9 uova
  • una manciata di pinoli pisani
  • pane raffermo bagnato nel latte
  • 100 gr di parmigiano grattugiato
  • un mazzetto di maggiorana
  • funghi secchi
  • piselli sgusciati
  • un carciofo
  • un mazzetto di bietole
  • mezzo spicchio d’aglio

per il brodo:

  • 2 carote
  • 1 cipolla
  • sedano
  • sale
  • uno spicchio aglio
  • un chiodo di garofano 

Cima alla LigurePREPARIAMO IL RIPIENO:

In una terrina capiente aggiungete:

  • la mollica di un panino, ammollata nel latte, strizzata e sminuzzata utilizzando il coltello o la mezzaluna
  • 8 uova poco sbattute
  • il carciofo affettato fine,
  • un pugnetto di pinoli,
  • le bietole tagliate a coltelo,
  • uno spicchio d’aglio schiacciato,
  • i funghi secchi ammollati nell’acqua tritati grossolanamente
  • una manciata di piselli
  • il parmigiano grattugiato
  • la maggiorana in dose abbondante
  • un pizzico di sale
  • un cucchiaio di olio
  • le animelle (cervella, lacetti, filoni) cotte in padella con l’aggiunta di poco olio e poi tritate.

Cima alla Ligure

Mescolate bene il tutto con una forchetta e lasciate riposare mentre vi dedicate a cucire la cima, nel caso il macellaio non l’abbia già fatto per voi.

Il taglio di carne va piegato a metà e cucito su tre lati e un pò con un filo di cotone spesso. Ricordatevi di lasciare un’apertura abbastanza ampia, così da poter riempire facilmente la tasca con l’aiuto di un cucchiaio. Ultimato il lavoro di cucitura, riempitela di acqua per testare il vostro lavoro. Se non ne uscirà neppure una goccia, avrete fatto un buon lavoro altrimenti dovrete ripassare le cuciture nei punti più deboli.

RIEMPIAMO LA TASCA

E se volete rendere il ripieno ancora più saporito, potete aggiungere qualche pezzetto di prosciutto cotto o mortadella.

Passate quindi a farcire la tasca con il ripieno, distribuendolo in modo uniforme.

Prima di chiudere l’ultima parte dell’apertura, inserite due carote tagliate a metà per il lungo e un uovo intero, facendo attenzione a non rompere il tuorlo.

A questo punto, terminate di cucire l’imboccatura e la vostra Cima alla Ligure è pronta per la cottura

Cima alla Ligure

PREPARIAMO LA COTTURA

In una capiente pentola da brodo mettete a scaldare circa 3 litri di acqua, aggiungete una cipolla bianca, due carote, un gambo di sedano e poco sale.

Quando l’acqua sarà calda ma non bollirà ancora, prendete dolcemente la cima e immergetela su e giù qualche volta nell’acqua prima di immergerla completamente. Con l’ago utilizzato per la cucitura, provvedete a bucarne la superficie prima che l’acqua prenda bollore…questo servirà a far si che non scoppi durante la bollitura…
Cima alla LigureUna volta immersa nell’acqua calda questo “bel cuscino”  dovrà cuocere a fuoco molto delicato per almeno due ore, due ore e mezzo.. ed a questo punto, per chi lo desiderasse, è il momento della preghiera di De Andrè “Carne tenera non diventar nera, non diventar dura.
A cottura ultimata scolate la Cima alla Ligure e avvolgetela ancora calda nella carta stagnola. 
Lasciatela quindi raffreddare la Cima alla Ligure per almeno 4 ore premuta sotto un peso e protetta da un contenitore che ne raccolga il brodo di cottura che dovesse uscirne, cioè mettete come diceva zia Valeria, in carregioea.
(io la preparo di pomeriggio e la lascio sotto il peso tutta la notte).
(*) La carregœia consiste nel porre la Cima schiacciata da un peso a nostra scelta. Ciò fa si che si compatti ed espella i liquidi in eccesso dopo la cottura, per circa due orette. È un’antica usanza, molto efficace che però in molti non riportano. “Metter in carregœia” è un termine antico, tradizionale
Cima alla Ligure
Quando sarà raffreddata tagliatela a fettine non troppo spesse e servire accompagnata da insalata verde.
 
Una parola sul liquido di cottura.. il brodo di cima è fantastico perché viene insaporito dai succhi e dalle parti del ripieno che fuoriescono durante la bollitura rendendolo così indimenticabile…
provatelo con il riso…

cima alla ligure